Appunti ad una mente congestionata

1 dicembre 2009

Prime impressioni MagZero MZ-5c plus

MagZero MZ-5c plusIeri sera, dopo averla sballata, l'ho installata sul portatile astronomico ((Sarebbe l'unica macchina che ho su cui c'è WindowsXP ed è il portatile che mi segue nelle mie trasferte astronomiche e non.)). L'installazione dei driver è andata liscia come l'olio; ho seguito alla lettera le chiare istruzioni del manuale di cui, immagino per comodità, Ottica San Marco provvede a stamparne le prime 3 pagine, che sono le uniche, oltre alla garanzia che si trovano nella confezione della camera.



Ho poi provveduto a collegare la MAGZERO al PC tramite il cavo USB fornito. Su questo ho qualcosa da dire: di scarsa qualità, neanche certificato USB2 (per quello che può servire). Estremamente rigido e quindi non utilizzabile in montagna con basse temperature, dove, evidentemente, può causare delle inutili/dannose tensioni. Al posto di questo, avrei gradito di più la fornitura del cavo ST4, ben più difficile da trovare nel cassetto dei propri cavi troppo corti per essere usati e di non semplice realizzazione, per chi non ha un minimo di dimestichezza con connettori e crimpatrici.

Comunque, installati i driver e collegata la camera, questa è stata riconosciuta dal sistema e si è acceso il LED rosso sul posteriore.

Il passo successivo è stato quello di installare anche il software per la gestione, ovviamente. Sono partito con quello fornito dalla MAGZERO, ovvero il QGVideo5T. Non ho tanto badato alla bontà dello stesso, cosa che saggerò sul campo, quanto alle varie funzioni disponibili ed alle caratteristiche della MZ-5c.

La cosa più utile è senz'altro la possibilità di ridimensionare l'area di ripresa (vi ricordo che il sensore ha una risoluzione di 2048x1536 con pixel da 3.2 x 3.2 micron) e di "spostarla" (panning) a piacimento nel riquadro. In questa nuova versione è anche presente la funzione di binning 2x2, molto utile, specialmente nell'autoguida. Carini anche gli istogrammi in tempo reale, specialmente quelli a colori. I tempi di esposizione da pochi millisecondi a massimo 60 secondi, dovrebbero essere più che sufficienti per qualsiasi esigenza.

Meccanicamente non c'è nulla di nuovo da segnalare rispetto alle versioni precedenti: ricordo che il sensore ha una superfice identica al suo predecessore in quanto per raddoppiare la risoluzione è stata dimezzata la grandezza dei pixel.

Non mi resta che la prova sul campo... appena il meteo migliora!
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