In una nota apparsa sul blog ufficiale di Google, il Capo dell'Ufficio Legale denuncia un tentativo di intrusione nei loro sistemi, andato a buon fine, proveniente dalla Cina. Come dice l'autore stesso, fin qui nulla di strano, cose ordinarie per una'azienda così in vista come Google, se non fosse - ed è questa la cosa gravissima, a mio avviso - che gli attacchi erano diretti all'accesso delle caselle di posta GMail di alcuni attivisti per i diritti umani cinesi! Insomma, vero e proprio spionaggio di Stato.
L'accaduto è allarmante, tanto più che in quel di Mountain View sono andati a scavare nel passato alla ricerca di episodi simili da poter ricollegare all'accaduto e si sono accorti che tempo addietro avevano subito attacchi simili "utenti" anche americani ed europei, sempre in qualche modo collegati ad attività connesse alla difesa dei diritti umani.
Sempre nel corso delle loro indagini, hanno scoperto che anche altre aziende ed enti hanno subito lo stesso tipo di attacchi sempre provenienti dalla Cina nello stesso periodo.
Ora è tutto nelle mani delle autorità statunitenzi.
Alla luce di ciò, Google ha deciso di riconsiderare la sua strategia commerciale in Cina, ovverò, in pratica, non accetterà più le condizioni inposte dal Governo Cinese riguardo ad esempio il filtraggio delle ricerche o altro tipo di restrizioni ma, sempre rimanendo nella "legalità" opterà per una presenza più trasparente e senza compromessi. Qualora ciò non dovesse essere possibile, Google non esclude affatto la possibilità di chiudere la sua sede cinese!
Giusto per capire i toni della questione, in una nota finale, Google precisa a chiare lettere che qualsiasi decisione in merito è di esclusiva responsabilità della sede americana e nulla deve essere imputato al personale cinese.
Meditate gente, meditate...
13 gennaio 2010
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RispondiEliminaThat's good that we can take the business loans and it opens new chances.
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