
Che dire, il passo è storico, e la vittoria lo sarebbe ancora di più, specialmente in un momento in cui c'è qualcuno (leggi Cina) che tenta di ridimensionare il ruolo globale di unione e di democratizzazione svolto da Internet e qualcun'altro (leggi l' "Occidente") che tenta di affermarlo in maniera ufficiale.
Internet è sempre stata (Internet è femmina) un mezzo di comunicazione e di condivisione, ma questo lo sappiamo tutti, come pure sappiamo che poche cose al mondo (anche se a me al momento non ne vengono altre) sono universalmente condivise ed uguali per tutti una volta che i tutti vi abbiano avuto accesso, ovviamente. Ma è storia di questi giorni che a questo mondo, ancora una volta, c'è qualcuno che mostra segni di insofferenza quando si tentano di affermare principi di uguaglianza e democrazia. Sto parlando della Cina, nella fattispecie, che oltre ad aver organizzato uno spionaggio di stato ai danni di attivisti e società che difendono i diritti umani, sta tentando di imporre la sua visione di Internet che non importa ora caratterizzare e definire, ma che vale la pena sottolineare essere fondamentalmente diversa da quella di tutti gli altri, diversa da quella libera, universale e democratica che al di qua della muraglia stiamo tentando di affermare, oggi più che mai, come strumento di pace. Ed allora ecco che alla Cina questo discorso non piace perché è in antitesi con la cultura che si vuole auto-imporre ((Repubblica - Chi ha paura di Google?)).
Stando così le cose il paragone ci viene naturale: il Muro di Berlino è stato alla guerra fredda come la Muraglia Cinese ((Dove per muraglia si intende, ovviamente, non quella di mattoni che taglia il Paese, ma quell'insieme di leggi, regole scritte e non, controlli, spionaggio e tecniche informatiche più o meno sofisticate che tendono al controllo dell'informazione)) sta a questa nuova dicotomia che si va creando sul ruolo di Internet.
La speranza è, invece, che questa volta non si cerchino di affermare principi e punti di vista con la forza, ma che ogni paese prenda quanto di meglio la propria cultura gli consente di fare da questo nuovo e potente strumento di Pace.
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